Thursday, April 16, 2020

GothNews SONSOMBRE

Dopo "Rain" dei Cult riproposto dai Black Capes un altro classico viene "coverizzato", questa volta nella compilation "Blood & Dust: A Gothic Western" (disponibile anche fisicamente con tiratura di 50 unità): si tratta di "Slow Kill" in versione SONSOMBRE.La pericolosità ed il rischio nel "rifare" la "perfezione" sono sempre dietro l'angolo...

4 Comments:

Blogger Josh said...

Avevo sentito del nuovo album dei Black Capes, niente male, che si staccava dal goth metal del passato.

Però queste cover....boh

"Rain" sembra un po' meno energica dell'originale, leggermente più lenta.
Chitarre più potenti e mastodontiche rispetto all'originale. La voce dei Black Capes, se di pregio negli altri brani, è molto diversa da quella di Ian Atsbury, così situata nella fascia delle note più alte, squillanti e argentine. Qui sembra un po' un ammosciamento generale, forse in tono con la zombificazione mondiale di questi giorni.
Rain era un pezzo geniale, molto carico, supportato anche da un video famoso.
C'era già, come nel resto dell'album Love, qualche riferimento agli indiani d'America, concept che qui viene perduto, c'era un testo che può essere spirituale e religioso quasi, come anche carnale e perverso. Rain può essere una pioggia di spirito che scende, come ...ben altro di meno nobile e i giochi col microfono di ian Atsbury lasciavano da pensare....
Credo che tutto questo venga perduto qui

Love lo presi quando uscì, come il precedente, ma a me piaceva il 12" di Resurrection Joe.

Da ricordare nel video di Rain le truccatissime coriste 'the Anadin Brothers', di notevole presenza scenica, che comparirono l'anno dopo anche nel commercialissimo 'Spirit in the Sky' di Doctor & the Medics.

10:51 PM  
Blogger Josh said...

Penso che le cover meglio riuscite siano rare. Non c'è un criterio vero e proprio...

Pochi mesi fa parlavamo della rilettura (più che cover) da parte di Eva O di 'Love me to death' dei Mission, che è un capolavoro.

Perchè lì Eva O non ha preso il singolo più famoso dei Mission, perchè l'ha trasformata, perchè è una vera interprete che ci ha versato dentro mi sembra molta della sua vita amorosa personale, terribili perdite comprese....

Furono cover molto belle Dear Prudence e Helter Skelter di Siouxsie, dai Beatles. Ma lei prese brani lontanissimi da sè e gli diede nuova vita. In Helter Skelter poi entrava simbolicamente tutto un insieme di riferimenti all'esoterismo recente attraverso il non detto.

Idem va menzionato per bellezza l'intero album di cover dei Banshees 'Through the looking glass', dove quasi tutte sono molto riuscite. Geniale la rilettura di 'You're lost' dai Doors, 'Sea Breezes' dai Roxy Music, 'Trust in me' ...il serpente della Disney (!),
o anche l'incredibile 'This wheel's on fire' completamente trasformata...in origine di Bob Dylan, resa famosa da Julie Driscoll in epoca hippie ma ripresa come sigla dalla BBC per il telefilm demenziale 'Absolutely Fabulous' con 2 svampite 68enni 68ine.
Il brano di Siouxsie diventa invece un'avvincente ballata gotica, con un arrangiamento chitarristico circolare che potrebbe aver ispirato un certo modo di comporre per es. degli Inkubus Sukkubus.

Sembra che giovi avere una certa distanza dal modello iniziale per vivificarlo.... forse una band goth che rifa una band goth senza cambiare un granchè è la ricetta quasi sbagliata

Per dire, I Bauhaus con Ziggy Stardust forse non erano così distanti da Bowie...ma ci mettono del loro, specie a livello chitarristico. Sì perchè se il Bowie soft ha ispirato Peter Murphy e David Sylvian, il Bowie con la vocalità alla Cat People o anche Iggy Pop da un certo punto in poi è indubbio abbiano ispirato per es. la vocalità di Eldritch & co....

Rozz Williams 'In every dream home a heartache' è distante dal Bryan Ferry dei Roxy Music, anche se era già un bel pezzo, però è ancora una grande cover....

11:12 PM  
Blogger Josh said...

La pericolosità ed il rischio nel "rifare" la "perfezione" sono sempre dietro l'angolo...vero anche per Sonsombre vs Fields

Per quanto mi piacciano i Sonsombre, meglio la versione Fields. Non cambia così tanto, ma voce e chitarre, meglio i Nephilim
Anche in questo caso il modello iniziale è abbastanza, troppo, vicino

11:14 PM  
Blogger Josh said...

Altre 2 cover particolari:

Prendiamo il superclassicone 'Paint it black' dei Rolling Stones, rifatto dagli Inkubus Sukkubus.
Non solo è riuscitissima, sembra un manifesto di poetica formale, quanti giri di chitarra loro successivi paiono debitori di questa composizione in qualche modo.
Rendono il brano proprio, è una rilettura tout court che preferisco anche all'originale.

Una nsima cover di Paint it Black mesi fa girava anche in tv per lo spot della Lancia Y, ma nessuno ha battuto mi sembra quella degli Inkubus.

Beh anche i Sisters con 'Gimme Shelter' come rilettura dagli Stones non scherzano. Diventa un pezzo cupo e ossessivo che non mi stancherei mai di ascoltare dopo tutti questi anni.

Ma anche nel caso di queste riuscite cover, si tratta di band goth che rifanno brani non goth, o almeno brani pregoth inconsapevoli nei contenuti,
ma distanti da loro come forma e stile...

1:18 AM  

Post a Comment

<< Home